Il social media marketing di Red Bull Lo sapevate che Reb Bull chiuse il primo anno (1984) della sua attività con 830 mila euro di deficit? E poi…? Di seguito vi riporto un interessante articolo che ho tradotto dal sito socialmediatoday.com (link a piè pagina). Alla metà degli anni ’80 Dietrich Mateschitz e Chaleo Yoovidhya collaborarono per creare Red Bull. Alla fine degli anni ’80 e nei primi ’90 Mateschitz, CEO dell’azienda appoggiò il guerrilla marketing teso ai giovani dance club. Se eri un dj di New York o Londra sperando di creare una festa,tra le possibilità c’era che tu fossi in grado di ottenere Red Bull e consegnarne più di una grande quantità di prodotto ad individui molto attraenti per aiutarti a distribuire la bevanda. La compagnia continuò il suo marketing non convenzionale (unconventional marketing) focalizzato sugli sport, particolarmente quelli che fornivano al meglio gli appassionati come il calcio, Formula uno, motociclismo e sport estremi. Alla fine del 2012 l’azienda dell’energy drink aveva venduto oltre 6 miliardi di dollari di prodotto e sponsorizzato squadre, e il più noto, Red Bull Stratos (Il salto ai confini dell’atmosfera, ve lo ricordate?) L’etica di marketing dell’azienda ha mutato molto nei social media, forse aiutando anche a formare una grande marca di social media marketing al di sopra dell’industria. L’esperto del Brand David Aaker scrisse, “Io non sono a conoscenza di altre marche che abbiano connesso con i consumatori così tante vie” Uno sguardo più vicino ai profili social aziendali svela alcune tattiche di base. Prima regola: mai parlare di… Uno degli aspetti degni di nota dei social media di Red Bull è che non vedrai mai i community manager parlare della bevanda stessa. Persino Nike e Dove si arrendono per inserire post promozionali nei loro social – ma Red Bull rimane puro. Occasionalmente ci sono foto sul prodotto, con l’onnipresente slogan “Reb bull ti mette le ali.” Ciò che puoi vedere ripetutamente, sono fotografie di gente che fa cose eccezionali: surf, snowboard, gare automobilistiche, skate – e solitamente in alcuni modi estremi. Tale slogan può essere sentito in molti dei contenuti stessi. Voce Il brand condivide una ricchezza di bellissime fotografie e video, ma quando si tratta di parole, vanno per concise, corte e dolci (short-and-sweet), mantenendo una “semplice e stupida scuola” (keep-it-simple-stupid school) di buona scrittura. Dei recenti posts su Facebook presentano delle didascalie tipo: “nessun miglior momento di adesso” (“No better time than right now”), “davvero spettacolare!” (“Flipping spectacular”) e “Mai rifiutare un avventura” (“Never turn down an adventure”). Tu probabilmente descrivi la strategia di Red Bull come pubblicazioni di contenuti “cool”. I community manager non devono trascorrere troppo tempo “coinvolgendo” – questo è per lo più fatto dai fan, loro stessi. Se il brand doveva venire in vita e bussare alla tua porta, Io son sicuro che lui avrebbe voluto indossare occhiali da sole, non avendo molto da dire. Forse i fan di Red Bull sono troppo affaccendati a saltare macchine e dalle scogliere per gioire di un intero paragrafo, ma poi Red Bull pubblica anche un paio di magazine: Terra Mater e The red Bulletin. Un raro display di spiritoso humor da Red bull in risposta per la chiusura del governo americano Red bull media house Per anni, gli esperti di marketing stavano dicendo che il brand aveva bisogno di diventare editore, ciò che esattamente Red Bull fece. In aggiunta alle riviste sopra menzionate, loro hanno creato la loro etichetta discografica, un’azienda di registrazione, un canale radio online, e più, tutto ciò che è sotto la rubrica della Red Bull Media House. Mentre è in dubbio che i ricavi dal lato media del business, potrà mai fare più di una frazione della ricchezza della società, è segnale che il messaggio e il contenuto sono forza integrante della vita del brand. Eventi Quando il tuffatore dei cieli austriaco Felix Baumgartner saltò fuori dalla capsula si trovò oltre a 37000 metri dalla superficie terrestre, infranse il record del mondo del salto più da una piattaforma, del più alto pallone equipaggiato da viaggio, la più elevata velocità in verticale e la più lunga distanza in discesa libera. Il record fu anche infranto per il volume più alto di visite live in streaming su Youtube: otto milioni. Reb Bull sa come realizzare eventi sia parte integrante dei loro sforzi di marketing. Una foto di quando Baumgartner atterrò sano fu condivisa 30000 volte in 40 minuti, e generò oltre 215000 likes allo stesso tempo. Anche dopo l’evento, fu creato un recente video (registrato con GoPro, altro Brand a cui dedicherò un post più avanti) che ricevette oltre 4 milioni di visite in una settimana. Red bull ha percorso una lunga strada da quando distribuiva campioni gratuiti nei night-clubs. Fonte articolo: http://socialmediatoday.com/Big_Brand_Theory/red-bull-social-media-marketing Fonte immagine in evidenza: http://energydrink-it.redbull.com/ aprile 29, 2014 by Nicolò - admin 0 comments 3918 viewson Social media Marketing Share this post Facebook Twitter Google plus Pinterest Linkedin Mail this article Print this article Tags: case study, Red Bull, Social media marketing Next: Content marketing – Fare business con i contenuti per il web Previous: Consigli sull’ottimizzazione SEO di un sito
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